Intervista esclusiva con Hans Pahniermelsky, pensatore di destra recentemente rivalutato dalla sinistra. Prolegomeni a una…
Le 15 prime colazioni…
Estero
– Hotel Okura, Tokyo. Sessanta metri di buffet. Portare una carriola.
Attenti alla brioche lunga color cioccolata. È un pesce gatto
crudo.
– Londonderry Arms Hotel Carnlough (Irlanda). Bellissima locanda
appartenuta a Churchill, per appassionati di cavalli. Pane, burro, salmone
e biada freschissima.
– Ritz, Montreal (Canada). Per chi vuole mangiare aragosta anche la
mattina. Per quaranta dollari potete divorare tutto quello che c’è,
compresi i camerieri.
– Brasserie Buci, rue de Buci, Parigi. Croissant squisiti,
caffè quasi decente, crostino al formaggio Chevignon, prezzi modici,
barista normanna con enormi occhi azzurri.
– Traghetto Copenhagen-Malmoe, Nordic Lines. Straordinaria esperienza,
specialmente se il mare è mosso, con decine di svedesi e danesi
ubriachi che vomitano. Provate il caffè col cetriolo e il bullar con
la liquerizia salata e il Bergott. Si consiglia la xamamina.
– Sultan Emerald Palace, Rahiastan (India). Novanta qualità
di frutta, cervello di scimmia con bacon, acqua Ferrarelle. Prezzo alto,
ma se piacete al sultano ci si può mettere d’accordo.
– Quatros Petardos, Tijuana (Mexico). Se vi piace cominciare la
giornata con un caffè forte e una tartina veramente piccante,
questo diventerà il vostro bar preferito, se riuscirete a
uscirne vivi.
Italia
– Bar del Trio Paloma, Collegio di Spagna, Bologna. Buffet salato
preparato da Paloma Primo, il Klee delle tartine. Se siete fortunati,
potete veder passare Prodi in bicicletta.
– Bar del Pescatore, Sasso Marconi. Le ultime inarrivabili Luisone,
paste di sette-otto chili. Per chi ama le sensazioni forti, caffè
corretto al genepì con dadini di mortadella e ciccioli freschi.
– Bar “O segreto”, Napoli. Bar di cui è proibito
pubblicizzare l’indirizzo. Dovete trovare un libraio che si chiama Rosario:
lui vi guiderà sul posto. Caffè paradisiaco, cannoli
indescrivibili. Neanche Bassolino sa dov’è.
– Bar Lepori, Putzu Idu, Oristano. Le migliori paste sarde e i
gelati del grande Michelangelo. Profumo di fiori o di alghe, secondo
come tira il vento. Tavolini all’aperto con vista sul più bel
mare del mondo.
– Bar libreria Patagonia, Venezia. Chiedere a Vittorio che vi guidi
nell’ “Alcoolic breakfast”. Capuccino con fernet, ombre
del mattino, paste al rum, pane, burro e birra, cannoli al Grand Marnier.
Per uomini e donne forti.
– Vanni, via Frattina, Roma. Tavoli letteralmente in mezzo alla
strada, tra giapponesi e motociclisti. Cappuccino agli ottani e paste
all’ozono. Gelati squisiti. Prezzi, un decimo di Rosati, quindi abbastanza
cari. Molti Vip: Renato Zero, Romoletto er Gattaro e il barbiere di
Gasparri.
– Bar della stazione di Bressanone. Kraffen del 1918,
ambiente bilingue, vista sulle rotaie. Ma quanti ricordi!
– Casa di Cristina.
Colazione a letto. Col cazzo che vi dò l’ indirizzo.
Extramondo
– Sid’s palace, sulla rotta per la costellazione di Boothe.
Ki-Kumka Kafhe, pasticceria a ologramma, possibilità di mangiare
Ughlugh vivi, freschissimi. Attenti ai cattivi incontri, specialmente al
Bloooobnik, nervosissimo quando non ha ancora preso il caffè.
Dopo, lo potete carezzare tranquillamente.