“Ho venduto a diecimila euro le mie vecchie catene da neve, quindi parteciperò alla sottoscrizione”
Alla riscossa
Inno di Alleanza nazionale
Abbiam marciato in piedi tra pericoli e disagi
e lavorato duro, manovali delle stragi
abbiam retto lo strascico ai governi più fetenti
ci siam pestati in piazza coi rossi delinquenti
con zelo e con fatica ci inchinammo al dovere
adesso perdio, basta, ci vogliamo sedere
vogliamo i ministeri vogliamo le poltrone
ci siam rotti le palle di restare al balcone
caro vecchio Benito, meglio della Somalia
è spezzare le reni a Rai e Bankitalia
addio popolo bue, addio pecoroni
ma quali pensioni, a noi interessa il Coni.
Il Camerata Fini è l’Andreotti di domani
Storace è Barnabei, Tatarella è Forlani
mai più camicia nera, camicia di Armani
e tutti a magnà a Arcore che offre Berlusconi
riciclammo il regime con la bacchetta magica
noi siam democristiani e in più c’abbiamo il fisico
trema canaglia frocia giudaica e abortista
noi siam democristiani e in più facciam palestra
e altri quarant’anni al governo, staremo
Buttiglione, vacci tu a far saltare il treno
Bokassa Bossi e affini
Quest’anno
vado in vacanza
a Porto Servo
I veri colpevoli del deficit
Ridacci la pensione
simulatore canaglia
cieco che ci vede
muto che parla
e democratico
che vota Forza Italia