COMICI SPAVENTATI GUERRIERI
“I cittadini sono il più grande ostacolo per una democrazia moderna”
Comici spaventati guerrieri” è una “recherche” metropolitana che si dilata coralmente come un blues ritmando spostamenti e appostamenti, separazioni e incontri, agguati e fughe, colpi di kung-fu e spari, amori improvvisi e improvvise amicizie, dialoghi, monologhi, visioni e sogni. Sulle sue note ilari aleggia l’atmosfera acre della città e l’infinita distanza tra “centro” e “periferia”. Giacché questo è un romanzo in cui il riso ricade sul cinismo, la corruzione squallida e dorata, la stupidità di questi anni che qualcuno ha definito e qualcuno ha voluto bui. È un romanzo che risuona delle impreviste possibilità polifoniche del tragicomico quotidiano, un libro in definitiva che non somiglia a nessun altro somigliando a Stefano Benni. Il quale raggiunge qui un’altra meta del suo percorso solitario, rivolto a riscattare il comico dagli avvilimenti imperanti, a restituirgli dignità letteraria in una scrittura vibrante di modulazioni musicali e poetiche, e in una tensione tematica che porta questo genere ad affacciarsi, come per sfida, sull’opposta sponda del tragico.
Benvenuti signore e signori, ecco a voi La Gilda furiosa, opera in due atti. Io sono il narratore e vi guiderò in questa storia piena di musica ma anche di segreti e misteri. Siamo al Triboulet, un locale notturno un po’ fuori dal tempo (con luci soffuse e tavoli in penombra). E questa è l’orchestra del locale.