Geko Godiva, il cane Boomerang, Firmino Rubirosa, Fifoni e il suo gatto, Alice, frate Zitto, la gallina Carmela, Orlando Paladini e Angelica Corato in Paladini, la strega Berenice, il terzino Poldo Galilei, il ladro Sospiro, l’Orco, Bah-Gay e Bah-Gayen, il leader dell’opposizione Velluto, Fiorenza, il fiammorgallo, Dodo e Nefertiti, la morte, Aline, la signora Amalia cornologa, il dottor Zero, zio Giovanni, la Iris, il generale Maganza, Antonio Vendifumo, don Carambola, Jessica, il signor Remo, Marasca e Amarena, il Serpente, Ermete Pavarini, la sarta Luciana, Leonnino, il geometra Zerillo, Rudy il Ramarro, l’indovina Amalia, Chantal e Tatiana, Mobius Benediktus, il maestro Mukpo, Vanessa, Crispino detto Cric, Kobal, Pinnamozza, il primario Frammassoni.
Non vi basta?
‟Nella notte, quasi nel delirio, il signor Remo si destava e vedeva gli occhi spalancati e amorevoli del cane, e le lunghe orecchie dritte, come antenne. E sembrava dire: anche la morte morderò, padrone mio, se si avvicina a te. Nell’anima ormai riarsa del signor Remo, l’odio per quell’amore smisurato crebbe…”
Il ‟libro del mondo” secondo Stefano Benni. Un comico, infernale ribollire di storie. Un circo di virtù e di nequizie. Il frastuono degli uomini e dei luoghi comuni. Il silenzio stellare che interroga tutti, eroi silenziosi e ciarlatani della sopravvivenza o del sopruso.
Un filosofo greco l’ha detto: ‟Tra tutti gli dèi che gli uomini inventarono, il più generoso è quello che unendo molte solitudini ne fa un giorno di allegria.”
Ogni volta che Stefano Benni scrive un libro di racconti sembra chiamato da una realtà che cambia velocissimamente, da figure paradossali che chiedono di essere evocate. Come in Bar sport e in Bar sotto il mare la fantasia è lì a prendere a schiaffi la quotidiana idiozia dell’esistere.