“Ci picchiano, ma hanno già perduto”
La debolezza del governo Berlusconi si è trasformato in ferocia
impazzita. Intervista a Stefano Benni
LORIS CAMPETTI –
INVIATO A GENOVA
“I fatti di Genova di questa settimana, e soprattutto le cose
intollerabili che sono avvenute ieri notte, sono la più esplicita
dimostrazione della grande debolezza di questo regime”. Stefano
Benni è uno dei pochi intellettuali italiani (e speriamo che non
la prenda come un’offesa, questa definizione desueta) che fin dal
primo giorno si è schierato dalla parte di chi si batte contro
l’ingiustizia e il dominio di pochi sul pianeta, uomini donne e
cose, ambiente e cultura. Dalla parte delle decine di migliaia di
giovani e meno giovani che per una settimana hanno detto la loro,
in piazza e nei seminari, contro G8 e globalizzazione, cercando
insieme tra diversi la strada che porta a un altro mondo
possibile. Gli abbiamo chiesto un commento a caldo, in attesa che
scaldi le macchine per riprendere a parlare in proprio sul
“manifesto”, dopo una nuotata tra aragoste e polipi
troppo breve e incalzata dagli eventi.
Che impressione ti fanno le immagini e le notizie che arrivano
dalla scuola Diaz, dopo l’aggressione squadristica di polizia e
carabinieri di questa notte? Non temi la violenza di questo
regime di marca sudamericana?Certo, la debolezza si traduce in ferocia impazzita. Sono bastati
pochi giorni perché questo governo mostrasse la sua vera faccia,
una faccia da fascisti ma anche da mentitori. Il movimento che è
sceso in piazza a Genova, se durerà e se manterrà la testa sulle
spalle, dimostrerà di poter cambiare tante cose. Ha già cambiato
tante cose. Bisogna tenere dopo Genova, avere fiducia e
continuare a battersi tutti i giorni. Ti ripeto che il regime ha
già buttato la maschera, i commenti di oggi sui giornali
stranieri dicono una cosa netta: l’illusione che il nuovo regime
berlusconiano fosse democratico si è dissolta come la nebbia al
mattino.Quali sono le condizioni necessarie perché tanti ragazzi e
ragazze non si facciano prendere dalla rabbia, o dallo
sconforto?Se si dura, se la sinistra istituzionale si sveglia e comincia ad
occuparsi d’altro rispetto alle sue piccole risse di potere, se
si ha il coraggio e la responsabilità di decidere in comune le
forme di disobbedienza e di lotta, se non salterà su nessuno che
si voglia rappresentare come vendicatore solitario; se tutto
questo diventerà pratica quotidiana, il regime mostrerà tutta la
sua debolezza. Perché non è sostenuto da una sola idea che non
sia quella del danaro, della sudditanza ai poteri forti, della
negazione della democrazia e dell’informazione.
Sono molti i se, non sono troppi?
In questo momento bisogna anche rivendicare il diritto
all’ironia. Abbiamo a che fare con il regime di Nibor dooh (chi
non ha letto l’ultimo Benni sul manifesto non ha che da
fare il mea culpa e comprarci tutti i giorni, Ndr), che
ruba ai poveri per dare ai ricchi. Presto se ne accorgerà anche
chi l’ha votato.
Mescolando il riso dei vivi e il pianto per i morti, cosa dici ai
ragazzi di Genova e d’Italia?
Resistete, resistiamo. Durate, duriamo. Quotidianamente. Con la
massima calma e serenità, anche se capisco che è difficile. Credo
che sia importantissimo – e il Gruppo Lupo se ne farà carico
pienamente, per quanto può – fare ogni sforzo per sostenere anche
economicamente il lavoro degli avvocati e aiutare chiunque abbia
bisogno di aiuto. Ragazzi, stanno picchiando ma stanno
perdendo.
E tu, inteso come Stefano Benni, che farai?
Dalla prossima settimana riprenderò la rubrica settimanale sul
manifesto.
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