Dopo il successo della Guida di New York (Panorama 941), abbiamo rintracciato anche una Guida…
Bum! È tempo d’elezioni
Fate un esperimento. Chiudete gli occhi. Scandite bene, degustandola tra le labbra, la parola «Bubbico». Ancora: «Bubbico, Bubbico» facendo rimbalzare tutte queste belle «bi». Si formerà nella vostra mente l’immagine di qualcosa di rotondo e gonfio che s’ingrossa, cresce a dismisura e poi, come una bolla, scoppia. B b b b u b b i c c o ! con sei bi. Mai cognome fu più appropriato. E infatti ad «Acquario», la palude tv dove i problemi italiani ristagnano e annegano nelle chiacchiere, Mauro Bubbico ha fatto il botto e ha dato una bella lezione di arroganza democristiana.
Anzitutto diciamo che è superbubbico. Quando fu smantellata la vecchia gestione Bernabei, la Dc, per controllare il trasloco del suo potere nella nuova struttura, elesse un suo proconsole interno alla Rai: appunto Bubbico Superbum, fanfaniano di ferro, uomo Iri d’oro e faccia di bronzo. Da allora Bubbico è uno dei potenti della Rai: ha il monopolio delle collaborazioni dc, dice la sua sui programmi, lottizza, censura, vola per i corridoi più veloce della luce e tutto vede, perché è nella commissione di vigilanza. E, oltre a vigilare che si faccia propaganda nucleare, che si parli del terrorismo solo con le veline della Digos e che non manchi il sapone nei bagni, trova anche il tempo di fare i comizi elettorali personali.
La sua apparizione ad «Acquario» è stata, per chi non lo conosceva, un vero spettacolo. A forza di frequentare la Tv, Bubbico ha imparato tutti i trucchi del mestiere. Anzitutto parla proprio come Corrado, e gli assomiglia anche, un Corradone gonfiato di estrogeni e fettuccine. Poi ha tutta l’arroganza dei padroni dello schermo democristiani. Come Donat Cattin che quando lo intervistano è sempre scocciato e sembra che dica «ma cosa vogliono sapere gli italiani di queste cose economiche che tanto le posso capire solo io» e gli intervistatori timidi quasi gli chiedono scusa. Come Andreotti, che (dopo aver presentato il suo governo del neolitico, recuperando Preti alla Findus che lo stava già per inscatolare) sfotte i giornalisti e fa l’infastidito.
Anche Bubbico si comporta come se il video fosse suo e tutto gli fosse concesso. Nella palude, tutti erano in barca. Il pretore Salmeri, terrorizzato che da un momento all’altro la Cicciolina gli balzasse addosso per coprirlo di reati. Cicciolone Costanzo che sudava come un gelato d’agosto per paura che succedesse qualcosa di scorretto proprio davanti al principale. La Dacia che voleva solo scappar via. La Cicciolina che pensava a farsi pubblicità e sfoderava battiti di ciglia e sorrisi automatici come un pupazzo dei carri di Viareggio. Fra queste anime in pena solo Superbum era in perfetta forma, e si gonfiava subito per sparare paroloni e fare un’appassionata difesa della Dc, questo suo partito ingiustamente calunniato e vilipeso. Negli attacchi alla Dc, diceva, sta la vera immoralità del paese! Capito? Tanto nessuno poteva dirgli che la «calunnia e il vilipendio» non vengono certo spesso dalla Tv, che la Dc e Bubbico hanno imbavagliato. Ma Superbum ha cominciato a gonfiarsi e a crescere di circonferenza a tal punto che Costanzo al confronto sembrava Don Lurio, e alla fine ha fatto proprio il botto, inondando l’acquario di schizzi. Ha messo su un pistolotto sui valori morali del suo partito da lasciar stupito anche il suo maestro Fanfani.
Pensate che per illustrare i valori morali di certa gente dc basterebbe un programma dell’accesso, quindici minuti all’anno. Invece c’hanno una rete e mezzo, e ancora non si accontentano: ci mandano anche superbubbico il vigilante, nell’ «Acquario», gli ingordi. Ma pazienza, la sinistra abbozza. Non per nulla Bubbico è quello che con più cinismo nelle riunioni ha sempre difeso il potere della Sipra. Così aspettiamoci altri suoi botti, altri ringhi di Donat Cattin, altri sorrisi di Andreotti. È tempo di elezioni.
Anche se il paese si riempie di disoccupati e di morti, basta aver pronto un discorso, una telecamera che ti inquadri e una selva di microfoni e il gioco è fatto. Come ha detto Bubbico in un ultimo rigurgito di elio e di sincera ingordigia, la Dc spera di tenersi il governo per altri trent’anni. E, sappiatelo, è pronta a tutto. Quindi, se sentite alla finestra un’esplosione, non è un aereo, o una bombola del gas, o l’attentato delle sei e un quarto. È la campagna elettorale.