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Canzone per Dylan



Woody Guthrie prese un treno dall’Oklahoma

insieme a un povero bianco del Missouri

che voleva inventare macchine agricole

e insieme si chiesero: perché andiamo?

Andiamo perché siamo vivi, e per vedere

dov’è il futuro dell’America



Whitman incontrò Ginsberg su un ottovolante a Long Island

benché vecchio, saltò giù al volo

e lo seguì, per strade che non aveva mai visto

senza chiedersi dove andavano

l’importante era essere vivi

per vedere il futuro dell’America



Robert Zimmermann Dylan partì da solo

dalla riva di un grande lago

e incontrò gli altri un bar (impossibile dire

in quale città, quale Stato e quale sogno)

sapevano soltanto di essere vivi

e benché preoccupati del futuro dell’America

continuarono a suonare tutta la notte

e quella notte sta risuonando ancora



Canto per te Bob, l’ultimo della band

perché sei vivo e vivo resterai

perché con te i tempi sono cambiati

perché sono stanco di poster e anniversari

e di lavare magliette con i miei morti preferiti



Tu che hai la chitarra scassata di Guthrie

la lingua feroce di Whitman, la malinconia di Ginsberg

tu che sai cantare le tue canzoni

ogni volta come fosse la prima volta

tu, che il tempo ha trasformato in un vecchio uccello

di cui nessuno conosce il nido né l’età

resta sul ramo più alto, nel buio della notte



Ci sono canzoni che finiscono in un attimo

moritat per rassegnati al lume di accendini

grandi schermi per far sembrare enorme il nulla

parole che restano sulle piazze come lattine vuote

ma ci sono canzoni che ti accompagnano su ogni strada

corde che vibrano per notti e giorni e notti

e ci stupisce che quelle note ci seguano

come quando ascoltiamo il nostro respiro al buio



Non voglio scrivere il tuo nome sui muri, Dylan

voglio vederti, vecchio, accordare la chitarra

e scordare le parole di una tua vecchia ballata

voglio vederti secco, rugoso, irritabile

fermare il tremito per artigliare un accordo

come fanno i vecchi col bicchiere di vino



Canto per te che sei vivo, Bob Dylan

perché se tu ci sei tutti siamo più vivi

e cambierei una sola ora della tua vita futura

con mille giorni di ricordi e monumenti

E’ vero i tempi stanno cambiando

ma non sempre cambiano come speravamo

Perciò abbiamo bisogno di tutti i suonatori stonati

perciò io guardo fuori, questa notte

e aspetto che sul palco della mia finestra vuota

entri da un’autoradio lontana la tua nuova canzone

l’ultima e la più bella, Robert Zimmermann Dylan.


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