“Ho venduto a diecimila euro le mie vecchie catene da neve, quindi parteciperò alla sottoscrizione”
Fardello e libertà
NO, VALENTINO.
Tu hai diritto di dissociarti da Boxer, ma non di usare questo tono da
«cacciata dall’Eden».
Della satira si può e si deve dire che può essere brutta,
facile, conformistica, sadica coi deboli, razzista, velenosa e invasiva
nelle vicende private. Ma non che è «reazionaria e demenziale»
perché tocca un obiettivo di sinistra, o una presunta sacralità.
il manifesto ha la forza e il dovere di criticare in altro modo:
indicando che si può far di meglio, non soltanto indicando la porta d’uscita.
Una volta spiegato il tuo disagio, non costruirci sopra un galateo della satira.
Lascia ai lettori la libertà di gioire o incazzarsi e ai giornalisti
dell’Unità la facoltà di rispondere o meno per le rime.
Anche sul manifesto, talvolta, ci sono lettere e articoli insultanti ciò
che per molti è sinistra, anche il manifesto si entusiasma spesso per
volgarità varie ed esotiche.
Tutto ciò fa parte del fardello e della libertà di un giornale.
So bene che tra manifesto e Boxer c’è una certa diffidenza:
ma non comportatevi come quei conduttori televisivi ipocriti che convocano
in trasmissione lo specialista in parolacce e poi si lamentano perché
ha detto parolacce.
Se divorzio ci deve essere, un po’ di rispetto, ricordando le copie felici
trascorse insieme.
Con tanti auguri a Valentino, persona (lo dico senza ironia)
molto più dotata di ironia del sottoscritto, e con tanti auguri
per il futuro del manifesto e per il solitario futuro
dei compagni di Boxer.