Intervista esclusiva con Hans Pahniermelsky, pensatore di destra recentemente rivalutato dalla sinistra. Prolegomeni a una…
Indagine
Io giudice Salvasilvi Sergio, esaminati gli atti dell’istruttoria per conflitto
di interessi del presidente del Consiglio cavalier Berlusconi, comunico quanto
segue.
a) Non risulta dagli accertamenti che il Berlusconi sia proprietario di
televisioni. Le aziende televisive a lui attribuite appartengono una,
Retequattro, a Confalonieri Fedele, che col Cavaliere ha solo rapporti di
affettuosa amicizia. La seconda, Canale Cinque, risulta intestata a tale Al
Waleed, principe saudita. Per la nuova legge sulle rogatorie, i documenti che
comprovano legami di affari tra lo Sceicco e il Cavaliere non sono validi in
quanto dimidiata argumenta, scritti per la metà in arabo e
mancanti del timbro della questura di Riad. La terza emittente, detta Italia
Uno, appartiene in effetti a una holding Previti-Mediolanum-Mediaset, ma l’atto
di vendita è stato stipulato su uno yacht al di fuori delle acque
territoriali e l’atto della capitaneria di porto che lo registra è
completamente illeggibile per uno schizzo di inchiostro, verosimile est
una seppia.
b) Non risulta dagli atti che il cavalier Berlusconi possieda quotidiani o
periodici. Ad esempio, per quanto riguarda Il Giornale egli ha sempre
dichiarato che la testata era di proprietà esclusiva del fratello Paolo.
Il fatto che il Cavaliere apparisse in redazione, licenziasse e dicesse sempre
«nel mio giornale faccio il cazzo che mi pare» è attribuibile
a una sua generosa iniziativa per scaricare di responsabilità il
fratello, da anni sofferente di esaurimento nervoso. Alla base dell’esaurimento,
come risulta da certificato medico annesso, c’è «il forte stress di
dover coprire le bugie e le magagne di un familiare». Non è certo
compito dei magistrati, ma di uno psichiatra, indagare su quale familiare si
tratti, e in ogni caso pari grado turpitudinis melius est condicio
possidentis.
c) Non risulta parimenti che il Berlusconi sia proprietario di case editrici.
È del resto cosa notoria che il Cavaliere sia solito regalare i libri per
posta, in grosse tirature, senza trarne guadagno. Riguardo al lodo Mondadori, la
magistratura si è già espressa ed essendo stata smarrita lo
notifica, la sentenza si basa sulla consapevole decisione di un collega
irreprensibile (poi incarcerato dalla magistratura stalinista) e tutto risulta
ora coperto dalla vis judicandi. Esiste inoltre vasto materiole
grammaticale probatorio che dimostra come Berlusconi non legga libri da dodici
anni.
d) Berlusconi non possiede sale cinematogrofiche. La prova palmare è che
non esistono in Italia sale che abbiano nome Silvio o Piersilvio o Veronica, ma
quasi tutte si chiamano Odeon, Ariston o Capitol. Eventuali legami del Cavaliere
con produttori e distributori di film quali la Medusa sono insostenibili, in
quanto i documenti che potrebbero comprovarlo sono stati fotocopioti con
inchiostro rosso e quindi politicomente strumentalizzati.
e) Non esiste, a questo punto, neanche un patrimonio personale con cui il
presidente del Consiglio potrebbe coltivare e moltiplicare i suoi conflittuali
interessi. Riguardo ai conti correnti sulle isole Cayman, accettiamo sine
condicione la tesi difensiva secondo la quale non esiste, in provincia di
Milano, alcun bancomat collegato con la Cayman Bank, ed è quindi
impossibile absoluto modo per il Berlusconi disporre di questi fondi.
Neppure i conti correnti in Svizzera sono dimostrabili in quanto il pacco di
documenti, per passare la frontiera, è stato caricato su un camion di
cioccolata e, per un guasto al freezer, si è completamente sciolto e
mescolato al dolciume. Una pattuglia di carabinieri particolarmente golosi sta
cercando di recuperarne alcuni brandelli. L’unico indizio sospetto è la
presenza, su una scrivania Mediaset, di una biro con la scritta «Banque de
Genève». Abbiamo sottoposto a stressante interrogatorio la biro
informata sui fatti con l’aiuto di un foglio di carta e di una medium, ma non
abbiamo ottenuto alcuna risposta né scritta né verbale.
f) Berlusconi non possiede beni immobili. Lo villa di Arcore, come risulta dai
documenti, è stata comprata mediante mediazione di Cesare Previti a un
ventesimo del suo prezzo, inde et perinde trottasi di casa in affitto. Le
dieci ville in Sardegna sono intestate tutte a persone diverse e in nessuna di
esse è stata trovata la vestaglia d’oro con iniziali che tradisce
l’assidua presenza del padrone di casa. Riguardo alla voce che Berlusconi stia
per comprare il palazzo di Montecitorio, non ci risultano atti evidenti, tolta
la caparra e l’installazione di un trono d’alabastro.
g) Berlusconi non è nemmeno più proprietario della squadra di
calcio del Milan. La squadra risulta intestata a tale Terim, di
nazionalità turca, e la documentazione inviata dalla Turchia è
invalidata dalla mancanza di firma di un’autorità consolore curda,
nonché del nulla-osta del commissario pro-tempore della nazionale
italiana. Parimenti, la vendita di magliette e stemmi riguardanti la
società rossonera è esclusiva di una cooperativa di
vucumprà intestata a tali Serginho e Shevchenko, verosimile est
extracomunitori. Trattasi quindi anche di attività benemerita e
socialmente rilevante.
h) Per questo e altri motivi riteniamo opportuno sottolineare non solo la totale
assenza di un conflitto di interessi, ma fortior anche una grave
situazione di indigenza del cavalier Berlusconi, indigenza del tutto indegna
della carica che ricopre. Per questo si nomina un comitato di tre saggi con
l’incarico di stilare un decreto legge che sani la disastrosa situazione
patrimoniale del sullodato.
i) I tre saggi sono da me liberalmente scelti su una rosa di tre nomi propostomi
dal ministro della Giustizia Castelli secondo la prassi giuridica del salvis
juribus decibel. Elevo perciò a tale delicato incarico le persone di
Previti Cesare e Taormina Carlo, avvocati, e Dell’Utri Marcello omissis.
A essi aggiungo come consulenti ad usum fratrum gli avvocati Salvasilvi
Ettore e Salvasilvi Giuseppe.
l) Eventuali opposizioni al seguente provvedimento dovranno essere presentate in
quintuplice copia affrancata con francobollo Gronchi rosa e vistata da ambedue i
lati dal ministro competente il cui nomen non dicitur, con firma
autenticata di un proboviro da me scelto nella persona di Beccaria Cesare,
giurista insigne e al di sopra delle parti.
m) Per ogni controversia o lite su questa mia comunicazione il foro competente è
il foro di Lunardi; ovvero chiunque avrà qualcosa da dire verrà murato in una
galleria della Bologna-Firenze.
Letto, confermato e sottoscritto nella piena osservanza dei principî
Giustinianei, presso il mio ufficio situato nella sede giudiziale provvisoria
della sala biliardo di Arcore, allo presenza di dodici testimoni incappucciati
ma sicuramente fratres muratori e maggiorenni, da me giudice Salvasilvi Sergio,
salvis Juribus.