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Poesie romagnole se vi pare

Resterò, con queste note, nell’ Emilia letteraria. In primo luogo consiglio di leggere, o rileggere, le bellissime poesie di Raffaello Baldini, grande poeta romagnolo recentemente scomparso. L’ Einaudi ha unito in un volume tre raccolte, La Neiva, Furastir e Ciacri. Per la poesia, aggiungo Lo sgabello (Diabasis) di Nicola Muschetiello. Poi non perdetevi il libro di un francese, Altrove di Andrè Michaux, editore Quodlibet, sorprendente, fantasioso e, soprattutto, tradotto splendidamente da Gianni Celati. Tre libri di emiliani: il pirotecnico Pancetta di Nori (Einaudi) che presto diverrà un reading, accompagnato dal pianoforte di Umberto Petrin. Poi Nessuno lo saprà (Mondadori) l’ originale romanzo-viaggio di Enrico Brizzi. Infine, la nostra dark lady Grazia Verasani, che tanti conoscono dopo Quo Vadis Baby (il libro mi pare meglio del film). Ma ci sono altri testi assai diversi tra loro: ad esempio, Tracce del tuo passato (Fernandel). Per finire, andrei a rileggere Freak Antony, specie le poesie. E un interessante saggio su come leggere la letteratura cosiddetta ‘dell’ infanzia’ : I Diamanti in cantina (Pontevecchio), di Antonio Faeti. Pagine utilissime, soprattutto per gli insegnanti. Per ultimo, un testo che ho recentemente letto in teatro, Gli ultimi giorni di Pompeo di Andrea Pazienza (il Grifo). Una storia a fumetti, ma pure uno dei racconti più duri e intensi sulla droga e sul dolore mai apparsi nella giovane letteratura italiana.

STEFANO BENNI

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